È il periodo compreso tra il 2005 ed il 2006 quando la casa automobilistica italiana per eccellenza, la milanese Alfa Romeo, presenta sul mercato delle quattro ruote il suo nuovo modello di autovettura, la tanto discussa Alfa Romeo Brera.
Il nome di questa macchina ancora oggi scatena qualche brivido, opportunamente diviso tra il piacere e l’infastidito, perché appena uscita la Brera venne letteralmente stroncata dalla stampa e dal pubblico. Essi si scagliarono infatti contro la celeberrima rossa senza alcuna pietà.
I giornalisti la bollarono come troppo pesante, brutta e dalle scarse prestazioni, Top Gear la definì addirittura “pornografica”, mentre il pubblico si lamentò principalmente del costo e del design.
Ma che cosa è andato esattamente storto? Non c’è proprio nulla di salvabile? Per capirlo meglio dovremo fare un piccolo salto indietro nel tempo.
Un po’ di storia
Correva l’anno 2002 e correva anche il team Alfa Romeo, guidato dall’imprenditore e designer piemontese Giorgetto Giugiaro, al Salone di Ginevra per presentare al pubblico degli “addetti ai lavori” l’ultima creazione della casa automobilistica tricolore.
La vettura doveva infatti essere l’erede della GTV e si è presentata con un design piuttosto aggressivo, piuttosto lunga oltre che con un tettuccio panoramico in vetro, caratterizzato anche dai tre fari rotondi posti su ogni paraurti.
Gli interni erano tutti rigorosamente in pelle, come da tradizione, e sotto il cofano avrebbe dovuto esserci un potente motore V8 Ferrari Maserati che però venne tolto all’ultimo e sostituito con un V6 da 260 Cavalli.
Questa particolare decisione ebbe delle ripercussioni non indifferenti sulle prestazioni e sul peso della vettura che, a loro volta, fecero sì che i commenti negativi di stampa specializzata e pubblico non tardassero ad arrivare.
Oltre al peso ed alla forma, alla Brera vennero anche contestati i pochi pulsanti interni ed alcune linee dei sedili che non convinsero del tutto i futuri acquirenti.
I punti deboli dell’Alfa Romeo Brera
Si potrebbe partire dal peso eccessivo. Un fattore che dipendeva dalla presenza stessa del vetro panoramico sul tettuccio che spingeva verso il basso e dal peso, già di per sé piuttosto elevato, del motore V6.
Piuttosto performante dal punto di vista della trasmissione, ma il peso non si poteva certo tralasciare. Si è dunque tentato di alleggerire il tutto con delle coperture di plastica posizionate nei punti strategici, ma l’occhio di stampa e pubblico è stato implacabile.
Non va poi dimenticato che la maggior parte dei primi modelli destinati alla vendita era a trazione anteriore. La somma di tutti questi fattori, dunque, si è tradotta in una macchina giudicata troppo poco performante e costosa, ma siamo sicuri che ci siano solo difetti?
Se si pensa al celebre adagio popolare “chi disprezza compra” si potrà notare come, soprattutto in questo caso, sia più vero che mai.
Alfa Romeo Brera, non solo difetti
Innanzitutto è proprio peso del suo telaio tanto osteggiato a garantirle un’aderenza al terreno rendendola dunque una macchina piuttosto sicura. L’equipaggiamento di base è comunque di un certo livello al pari della sua insonorizzazione.
Se poi si vuole passare al lato del portafogli, la Brera ha un costo che varia dagli 8.000 ai 20.000 € in base al modello ed anche i costi di manutenzione sono decisamente contenuti. Per concludere, non sarà certo una Giulietta, ma è comunque un’Alfa che ben si adatta all’uso quotidiano in città.
Una garanzia in fatto di stile ed eleganza nonostante qualche piccolo passo falso che possiamo assolutamente perdonare ad una “signora” ormai più che centenaria.