Quando pensiamo al mondo delle assicurazioni la mente corre a un linguaggio spesso molto tecnico e in definitiva poco chiaro, con il quale siamo però sempre chiamati a interfacciarci nel nome della sicurezza alla guida sia nostra che degli altri passeggeri in viaggio. Certi termini possono risultare un po’ difficili da comprendere, al punto tale che specie chi si approccia per la prima volta a questo mondo può sentirsi del tutto smarrito. Quello dell’assicurazione auto è un pianeta davvero grande e sconfinato, fatto di occasioni e opportunità di risparmio ma anche di spese ingenti che è bene imparare a intercettare e scongiurare. La cosa migliore da fare, fin dal momento in cui si definisce e personalizza la propria polizza, sarà informarsi in maniera approfondita sul web cercando di mettere a fuoco determinate parole o definizioni ricorrenti nel settore. Tra queste c’è senza dubbio il concetto di massimale di assicurazione e in questo approfondimento cercheremo di definire che cosa realmente significhi e cosa comporti la sua presenza ai fini delle garanzie alla guida.
Cosa accade nel caso in cui si verifichi un sinistro
Per prima cosa sarà utile fare mente locale sul fatto che il massimale assicurativo rappresenta la massima somma che la compagnia di assicurazioni sarà chiamata a pagare nell’eventualità in cui dovesse verificarsi proprio il sinistro in relazione al quale si è provveduto a sottoscrivere il contratto e l’assicurazione. Il massimale dovrà naturalmente essere scelto in base a quelle che sono le personali condizioni economiche. Nel caso in cui, infatti, il danno causato dovesse risultare superiore a quello che è il massimale specificato nella polizza, l’assicurazione potrà risarcire il danno solo e unicamente fino alla esatta somma indicata come massimale. Se invece ci si dovesse trovare nella condizione opposta, ovvero con un risarcimento di importo inferiore rispetto al massimale, non si pone alcun problema (quando l’entità è maggiore, occorre pagare la relativa differenza a proprie spese).
Bisogna prestare grande attenzione al momento della scelta del massimale, quando vengono stretti gli accordi relativi all’Rc Auto. Nel contesto di una polizza di responsabilità civile, si parla di massimale intendendo il massimo livello di risarcimento che può scaturire in caso di danni arrecati a terze persone. E’ evidente come questa sia un’eventualità del tutto infausta, nei confronti della quale è però possibile tutelarsi alzando il premio da pagare.
Il massimale minimo e la normativa italiana in materia
Il massimale minimo che le assicurazioni, in base alla vecchia legge, erano tenute a risarcire equivaleva a circa 750mila euro (a stabilire ciò era stata la legge del 1969 sull’Rc Auto). Al giorno d’oggi, trascorsi quindi una quarantina d’anni dal varo di quella stessa disposizione, una simile somma potrebbe non essere affatto sufficiente a coprire l’intero parco danni causato da un sinistro. Nel caso in cui si verifichino incidenti molto gravi e vi siano, per esempio, anche feriti gravi oppure decessi potrà essere effettuato dalla magistratura un calcolo relativo ai danni biologici, patrimoniali e morali molto elevato (spesso al di sopra della cifra stabilita). Per quanto riguarda il calcolo, sarà utile sottolineare come il danno patrimoniale risulti essere proporzionale al reddito di cui l’infortunato è stato privato a causa del sinistro. Ecco perché può arrivare ad essere anche parecchio ingente. Basti pensare che al giorno d’oggi i massimali raggiungono il milione di euro per danni arrecati a cose e addirittura superano i cinque milioni per danni arrecati a persone fisiche.
Il confronto tra i costi in Italia e nel resto dell’Unione Europea
Non si possono conteggiare le spese sostenute per l’accertamento della responsabilità (parcelle legali e costi di tribunale ad esempio), quindi per il raggiungimento e l’eventuale superamento del massimale concorrono unicamente le spese dovute a chi sia rimasto vittima del sinistro. Pagando comunque un premio assicurativo elevato, tutte le compagnie consentono di fissare un più alto massimale. E ve ne sono alcune che, in caso di pagamento di un premio molto alto, assicurano il risarcimento di qualsiasi cifra – senza massimale – alla quale ammontino gli eventuali danni causati. Se facciamo un raffronto con il resto dei Paesi dell’Unione Europea troveremo che il massimale previsto in Italia per legge è tra i più bassi in assoluto, dunque è possibile che in un futuro non troppo lontano, per fare in modo di armonizzare la nostra normativa con quella comunitaria, verranno innalzati appunto i massimali (con vantaggi sicuri in capo ai consumatori).
L’importanza di confrontare offerte e polizze sui siti specializzati
Il beneficio connesso a un massimale molto alto è sia per la persona assicurata, quindi il contraente, che per i soggetti eventualmente danneggiati nell’ambito del sinistro stradale. Questo perché non è scontato che le finanze del contraente siano di per sé sufficienti a coprire quella parte di risarcimento che si è trovata a rimanere fuori dall’indennizzo. Dopo che c’è stato nel 2012 l’aumento per quanto riguarda i massimali imposti dalla comunità europea in merito all’Rca – come visto salita a un milione per danni a cose e superiore a cinque milioni per danni a persone fisiche – è evidente come il tema dei massimali interessi più che altro quelle situazioni in cui la relativa determinazione è facoltativa oppure libera. Quando? Ad esempio nel caso di assicurazioni relative a determinate categorie di professionisti.
Dal momento che il massimale assicurazione auto è un elemento piuttosto importante nell’economia della sicurezza alla guida, occorre tenerne debito conto al momento di stipulare finalmente la polizza. Soprattutto è essenziale procedere a un serrato confronto, affidandosi ai portali specializzati sul web, delle diverse formule e offerte in circolazione. Attenzione a non farsi conquistare solo e unicamente da un premio assicurativo molto basso: si deve tenere conto di ogni singola clausola, quindi non soltanto il massimale Rca ma anche franchigie e scoperti.