Protossido di azoto: caratteristiche fisiche e chimiche di un gas in grado di aumentare le prestazioni del motore

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Il protossido d’azoto è una molecola chimica altrimenti nota col nome di diossido d’azoto, formata da due molecole di azoto e da una di ossigeno.

Caratterizzata per il suo stato gassoso, viene impiegata sia nell’ambito medico – e in particolare come analgesico e anestetico in odontoiatria – sia in quello automobilistico: infatti la sua capacità di aumentare il rapporto di combustione nei motori lo rende un comburente ottimale per migliorare le prestazioni dei motori.

Inoltre è stato utilizzato in passato sia come propellente per razzi, sia come combustibile per aerei, in particolare su quelli che ospitavano le portaerei americane nella Seconda Guerra Mondiale.

In questa sede concentreremo la nostra attenzione sull’utilizzo automobilistico del protossido d’azoto, pur facendovi presente che il suo impiego a livello stradale è assolutamente vietato dal Codice della Strada.

Come influisce il protossido d’azoto sul funzionamento di un motore a combustione interna?

Conosciuto meglio nel gergo automobilistico con la sigla NOS, il protossido d’azoto è utilizzato come comburente assieme all’ossigeno che il motore aspira dall’ambiente circostante.

Un kit NOS viene di solito installato mediante una bombola, un’elettrovalvola di sicurezza, comandata da un interruttore presente nell’abitacolo, e un iniettore che va ad agire direttamente nel condotto di aspirazione del motore, andando a unire al carburante normale e all’aria questo gas, che verrà aspirato e inglobato assieme alla miscela nella camera di scoppio.

Ed è proprio qui che il protossido d’azoto va a incrementare le prestazioni: infatti abbassa la temperatura dell’aria, rendendola più densa e meno voluminosa, un effetto che in gergo tecnico viene definito intercooler, proprio perché svolge la funzione di questo dispositivo, installato di solito nei motori turbo.

Inoltre, essendo formata da molecole di ossigeno, aumenta la sua percentuale che viene incendiata dal pistone quando va a comprimerla nella camera di scoppio, arricchendo la quantità di comburente.

In questo modo il rapporto di compressione del motore è migliore, poiché si riduce il numero dei suoi scoppi, così come la miscela di combustibile è più ricca, il che consente di guadagnare potenza aggiuntiva.

Quanto si può guadagnare in termini di potenza col NOS?

L’utilizzo del protossido di azoto in bombole produce un aumento di potenza che oscilla dal 30 al 40%, anche se questo effetto è solamente temporaneo: infatti non può essere costantemente iniettato nel motore, pena la distruzione delle sue parti meccaniche.

Quanto costa un kit di protossido d’azoto?

Premesso che questo tipo di comburente è illegale nelle vetture che circolano normalmente su strada, una bombola da 10kg di NOS e la sua installazione può venire a costare anche 1.500 euro, con tutti i rischi legati all’affidabilità del motore e alle conseguenze penali che ricadono sia sul proprietario che sull’installatore stesso.

Esistono poi dei kit molto più casalinghi ed economici, ma è chiaro che questo tipo di soluzioni sono molto più rischiose, anche se come abbiamo più volte ribadito il protossido d’azoto, oltre che illegale, è di per sé pericoloso per il funzionamento delle meccaniche interne di un motore di un’auto normale.

Ecco perché di solito i kit NOS vengono installati solo su prototipi di auto da corsa, che non hanno l’omologazione necessaria per circolare su strada.